E’ giunto il tempo di vedere come sono andati a finire gli acquisti fatti con i fondi PON-FESR che hanno portato una boccata di ossigeno in molte scuole, spesso assieme a tanta rabbia. Dopo aver assistito alle immani fatiche fatte da dirigenti amministrativi e scolastici per redigere tutta la documentazione che consente di arrivare a pubblicare un bando di gare per realizzare un progetto che possa essere realizzato attingendo ai fondi europei, sono arrivate le gare e dall’apertura delle buste anche le sorprese.
In questi giorni vengono a scadere i bandi dedicati alla Aule Ampliate ed altri progetti del bando dedicato all’innovazione tecnologica nelle classi.
Dopo aver assistito alle fatiche necessarie per mettere in piedi una gara, tra le quali per assurdità spiccano le richieste di documentazione fatte con libera interpretazione cosi che per partecipare ed inviare una semplice manifestazione di interesse che si sarebbe potuta fare con un modulo prestampato da rispedire firmato digitalmente, ci siamo trovati ad inviare nelle forme più varie documentazione ed allegati diversi da scuola a scuola, addirittura in alcuni casi con richiesta di certificato anti-mafia, visure camerali, posizioni in cassa edile (!) quando siamo ancora nella fase di manifestazione di interesse.
Senza contare, riguardo alla composizione dei progetti, sono stati raggruppati in lotti unici attrezzature, arredi e strumenti tecnici a discapito della professionalità dei fornitori, infatti uno fornitore bravo di sedie a banchi raramente ha le competenze per l’informatica o i microscopi da laboratorio, ma senza la divisione in lotti tante aziende come la nostra che fanno del settore informatico education la propria specializzazione ha dovuto rinunciare per non dover fornire ad esempio arredi senza la dovuta conoscenza del settore.
Fortunatamente questo scrupolo vine riconosciuto e gradito da molte scuole, ma ha fatto in modo che arrivassero offerte contenenti materiali di dubbia utilità, quando non addirittura non specifici per bambini.
Uno dei più grossi probleimi riscontrati, o almeno quello che secondo noi rischia di causare i danni maggiori, è stato inserito nella parte tecnica, dove la valida idea di affidarsi ha un consulente tecnico esterno, ma senza dargli modo di essere affiancato da un docente che lo portasse a vedere le migliori soluzioni disponibili presso altri istituti o fornitori, ha fatto in modo che venissero indicate nei capitolati di gara attrezzature tecnicamente perfette ed all’avanguardia ma del tutto troppo superiori se non inadatte per il loro utilizzo standard, senza contare che non è stato dato alcun valore se non in minima parte da qualche scuola al software: il tutto ha fatto in modo di trovarsi davanti a capitolati tecnici che richiedono portatili con processore i7 e scheda video dedicata o disco SSD per classi elementari dove sarebbe bastato una soluzione semplice con un occhio di riguardo alla preparazione del docente. Lo stesso vale per la richiesta da parte di tutte le scuole primaria del sistema operativo Windows PRO, che in un ambiente dove non necessità l’accesso ad un dominio non serve, facendo cosi risparmiare all’istituto oltre 50 euro a macchina.
Nessuna menzione tecnica all’uso o installazione di software gratuiti open source, ne tanto meno di antivirus o filtri per la navigazione sempre tra quelli disponibili gratuitamente nella comunità open Source.
Il paradosso finale è stato scoprire che il consulente che ha fatto la stesura del capitolato tecnico “secondo le necessità della scuola” non viene più interpellato nel partecipa al collaudo per certificare che quanto consegnato sia conforme alle richieste ( da lui fatte ) e sia perfettamente funzionante.
E’ già stato notato all’apertura di molte gare che essendo i parametri richiesti privi di Marche o requisiti tecnicamente restrittivi, sono stati proposti prodotti che avevo caratteristiche simili a quanto richiesto ma di dubbia provenienza ed affidabilità, col rischio di diventare inservibili in quanto privi di istruzioni ed adeguata formazione. Oltretutto a queste gare purtroppo è stato applicato il criterio del prezzo più basso rendendo quindi inutile il lavo di tanti rivenditori specializzati a favore di una moltitudine di aziende che si sono buttate nella scuola con il solo scopo di conquistare il maggior numero di appalti con materiale di bassissimo livello che difficilmente rivedremo per assistenza e manutenzione.
Sarebbe bello leggere qui sotto interventi e commenti di chi ha partecipato alla stesura delle gare, una specie di “come andata a finire” in stile Report.