
Per contenere l’epidemia di nuovo coronavirus, si sperimentano le lezioni a distanza.
Il problema sembrava la piattaforma, ma in realtà sembra essere il corpo docente, che non aveva mai usato prima una simile tecnologia, ed ora tutto ad un tratto, collegarsi da casa, e connettersi con i propri allievi sembra essere il vero problema.
La maggior parte delle piattaforme, specie quelle che permettono maggiori funzioni e personalizzazioni sono oltretutto in inglese e richiede oltretutto grandi velocità di trasmissione dati e di collegamenti contemporanei. mentre alla nostra scuola serve infatti un software che non occupi troppa banda, per essere sicuri che tutti riescano a connettersi, e che non abbia un limite di partecipanti alle conversazioni troppo basso.

Alla richiesta di aiuto da parte del Miur ha risposto anche Google, che ha deciso di mettere a disposizione delle scuole G-Suite for Education. Un pacchetto che contiene in particolare le funzioni avanzate di Hangouts Meet, un tool che permette di comunicare via chat e in videoconferenza, ovvero la possibilità di effettuare videochiamate fino a 250 partecipanti e di trasmettere video in streaming .
A questa si affianca Classroom, strumento che consente la creazione di classi virtuali, di distribuire compiti e test, inviare e ricevere commenti. Inoltre è possibile accedere alla posta di Gmail, allo spazio di lavoro condiviso Drive e a Calendar, per programmare appuntamenti e attività.

Strumenti che, come richiesto dal ministero, sono stati messi gratuitamente a disposizione delle scuole italiane per permettere ai docenti di proseguire l’attività didattica a distanza in questo periodo di chiusura degli istituti come misura di contenimento dell’epidemia di Covid-19.