La scuola chiude per covid: tutti in DaD

L’epidemia in Italia è in netta ricrescita mentre in altri Paesi europei è in decrescita. Da noi è la sesta settimana consecutiva in cui la curva sta crescendo. Solo in Umbria e Bolzano si vede una decrescita, ma qui sono in atto misure da settimane”. E’ l’allarme che il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha lanciato nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia.

Le nuove ordinanze che il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà prevedono il passaggio in zona rossa per le Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a Campania e Molise che restano in area rossa.

Ma il Governo si è già mosso e nella giornata di oggi ha approvato un nuovo decreto legge: da lunedì 15 marzo fino al 6 aprile le Regioni che avranno un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa. Per le festività pasquali, dal 3 al 5 aprile, le misure previste per la zona rossa si applicheranno su tutto il territorio nazionale. Inoltre, dal 15 marzo al 2 aprile 2021 e nella giornata del 6 aprile 2021, nelle Regioni i cui territori si collocano in zona gialla si applicano le misure stabilite per la zona arancione

Fra le nuove misure restrittive e le nuove ordinanze del Ministero della Salute, pertanto, praticamente in tutta Italia quasi tutti gli studenti dovranno seguire le lezioni a distanza: la didattica in presenza resterà in vigore nelle zone arancioni, salvo misure restrittive locali. Ma sono in tanti già a chiedere alcune “deroghe”: fra queste anche la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia che fa notare che si arriverebbe con il nuovo quadro alla situazione che  9 studenti su 10 resterebbero a casa. “Una situazione che sarebbe la peggiore dai tempi del lockdown nazionale di un anno fa”, fa notare Floridia. Per questo motivo, secondo la senatrice del Movimento Cinque Stelle “alcune regole vadano riviste. Mi riferisco in particolare alle chiusure degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e di quelle elementari. Almeno queste dovrebbero restare aperte anche nelle zone rosse per non far gravare l’emergenza sui nostri bambini e non mettere in seria difficoltà le famiglie italiane”.

Non ci sono dubbi, invece, per il Governatore del Veneto Luca Zaia: “le scuole di ogni ordine e grado devono restare chiuse nelle zone rosse“, ha detto in conferenza stampa.

In zona rossa, tuttavia, gli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali non solo potranno frequentare la scuola in presenza, ma potranno essere accompagnati da un gruppo di compagni di classe che a rotazione parteciperanno alle lezioni in aula. E’ quanto prevede la nota del 12 marzo che il Ministero ha pubblicato nel pomeriggio del 12 marzo. 

Bisogna anche evidenziare che nelle ultime settimane sono stati in molti ad abbandonare gradualmente il concetto di “scuola sicura” al tempo del covid. Specie le varianti hanno costretto a far osservare la scuola da un’altra prospettiva.

Fra i primi contrari alla scuola in presenza il matematico Sebastiani: “nella seconda metà di febbraio già assistevamo ai risultati delle lezioni in presenza, con le terapie intensive che aumenteranno maggiormente nelle regioni che per prime avevano riaperto le aule”.

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