
Mai come in questi giorni l’emergenza Covid-19 mette in luce la necessità di accettare e gestire immediatamente il cambiamento della nostra azione didattica; cambia la progettazione e cambiano gli strumenti.
E’ necessario pensare ad una vera riforma strutturale che parte dal basso, dalle scuole, un cambiamento in cui al centro dovrebbe esserci l’introduzione di metodologie didattiche innovative supportate dalle tecnologie didattiche e dalla formazione a distanza nostra e dei nostri studenti. Gli eventi di queste ore ci spingono alla sperimentazione di applicativi on-line e alla costruzione di azioni che tendono ad una maggiore personalizzazione didattica.
La speranza è che il rinnovamento che stiamo costruendo insieme in questi giorni di crisi, conduca alla nascita di nuova scuola.
Fantasie? Forse, ma operare con le tecnologie didattiche ed industriali a scuola ed in azienda inevitabilmente ti insegna ad imparare ed accettare il cambiamento come una risorsa, questa sono le esperienze che più di ogni cosa desidero trasmettere ai miei allievi.
Resta però un nodo da sciogliere come far si che tutto ciò diventi pratica comune nella scuola? Ho un mio personalissimo parere, far si che gruppi di scuole diventino centri di ricerca in cui docenti di ogni ordine e grado possano sperimentare metodi e tecnologie innovative.
I FutureLabs forse sono le strutture più idonee.
Nel sistema scolastico dovrebbe essere incentivata la ricerca e la sperimentazione fatta da docenti di ogni ordine e grado, che per esperienza diretta e non solo per titoli acquisiti, possano diventare ricercatori e sperimentare direttamente nelle classi. Chiamerei questa operazione “Alberto Manzi 2.0”.
Ma come incentivare l’uso di tecnologie innovative?
In molti modi, sicuramente favorendo una formazione on-line di qualità in più ambiti.
La formazione sulle tecnologie didattiche è l’ambito di cui mi occupo. Durante i corsi sempre più spesso mi vien chiesto supporto nella scelta delle tecnologie più idonee in funzione della disciplina e delle risorse disponibili nella scuola.
Le tecnologie didattiche su cui ritengo bisognerebbe porre maggior attenzione in questo periodo sono quelle web in cloud che permettono una didattica blended ed inclusiva, fruibili da ogni dispositivo e che offrono libertà di progettazione, organizzazione e gestione delle classi.
Tratto da Tecnicadellascuola.it