
Rendere obbligatoria la vaccinazione per gli insegnanti in modo tale che il distanziamento possa diventare un criterio meno stringente, e meno impellente la necessità di spazi, e si possa riaprire le scuole a settembre in presenza, con l’anno scolastico 2021/2022 che in questo modo si lascerebbe alle spalle la didattica a distanza. «Bisogna andare oltre le ipotesi sul green pass a scuola – è la posizione espressa dall’Anp, l’Associazione nazionale presidi -. Non si può immaginare di dover di nuovo ricorrere alla Didattica a Distanza all’insorgere dei primi focolai nelle scuole. Gli alunni, i docenti, le stesse famiglie sono stanchi dei continui “stop and go” dello scorso anno. Per riaprire gli istituti in presenza e in totale sicurezza serve l’obbligo del vaccino per il personale scolastico. In questo modo non bisognerebbe applicare il distanziamento, che necessita invece della disponibilità di spazi».
se le Regioni auspicano almeno l’applicazione del green pass nelle scuole in cui dovessero verificarsi eventuali focolai, i dirigenti scolastici ritengono che bisogna andare oltre, serve vincolare il lavoro degli insegnanti alla loro immunizzazione, altrimenti negare l’insegnamento in presenza. Ovvero la Dad come ultima ratio per far fronte agli irriducibili del vaccino.
Prossima settimana decisiva
Oggi, giovedì 22 luglio, l’Anp avrà un primo incontro al ministero in vista della ripartenza delle scuole a settembre. «La prossima settimana (il 27 luglio, ndr) – hanno fatto sapere dall’associazione – vedremo il ministro Bianchi e riferiremo anche a lui le nostre posizioni sul vaccino ai prof». Sono oltre 221.000 le persone tra docenti e personale scolastico tecnico amministrativo ancora in attesa della prima dose. E questo nonostante quella del personale scolastico sia stata tra le primissime categorie ad avere accesso ai vaccini. Bianchi nei giorni scorsi ha annunciato che nel prossimo Consiglio dei ministri ci sarà una discussione collegiale sull’opportunità di introdurre l’obbligo. È tuttavia escluso che il dossier giunga sul tavolo del governo già oggi, giovedì 22 luglio, quando verranno adottate le nuove regole in materia di green pass. La valutazione, spiegano fonti governative, sarà fatta più avanti, alla luce dei dati su contagi e vaccinazioni. È dunque possibile che già la prossima settimana venga previsto dall’esecutivo l’obbligo di vaccinazione per il personale scolastico.
Ministero, scuola in presenza, vaccinazione doverosa
Intanto però il ministero dà la linea. In una circolare inviata alle scuole, il capo dipartimento Stefano Versari ricorda che «in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico, l’obiettivo prioritario è quello di realizzare le condizioni atte ad assicurare la didattica in presenza a scuola, nelle aule, nei laboratori, nelle mense, nelle palestre, negli spazi di servizio, nei cortili e nei giardini all’aperto, in ogni altro ambiente scolastico. Occorre riuscire a costruire (e a ricostruire) le condizioni relazionali e sociali che forniscono il substrato vitale per l’apprendimento, la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni». «Siamo tutti consapevoli – scrive ancora Versari – che l’emergenza pandemica non è conclusa, che la sua evoluzione è mutevole e che per il mondo della Scuola resta fondamentale comprendere, condividere e declinare, per ciascun singolo contesto territoriale e scolastico, le indicazioni tecniche che progressivamente pervengono dalle Autorità sanitarie». I dirigente del ministero ricorda che «a parere del Cts il rapido completamento della campagna di vaccinazione del personale della scuola (docente e non docente), come pure degli studenti a partire dai 12 anni, rappresenta lo strumento principale per consentire l’ordinario svolgimento in presenza delle attività didattiche. In particolare, appare eticamente doverosa la vaccinazione del personale scolastico», si legge ancora nel documento.
La linea del Cts
Proseguono pertanto le riunioni al ministero sul protocollo di sicurezza per la riapertura, anche alla luce dell’ultimo parere fornito dal Cts. In quel verbale il Comitato Tecnico Scientifico aveva avanzato «una forte raccomandazione al decisore politico, affinché ogni sforzo sia fatto per raggiungere un’elevata copertura vaccinale», anche «attraverso l’individuazione delle ulteriori misure, anche legislative». Argomenti sul quale il ministro rifletterà insieme agli esperti e alle autorità di Governo.
Il fallimento della didattica a distanza
Il conto alla rovescia per la riapertura delle scuole a settembre è oramai cominciato. La linea del Governo è quella di lasciarsi alle spalle la didattica a distanza, che come dimostra l’esperienza delle prove Invalsi ha fallito sul piano formativo. Si tratta della prima misurazione su larga scala degli effetti sugli apprendimenti di base conseguiti (italiano, matematica e inglese), dopo lunghi periodi di interruzione delle lezioni in presenza a causa dell’elevato numero dei contagi. Alle medie il 39% degli studenti non ha raggiunto il livello di accettabilità in italiano (nel 2018 e nel 2019, quindi in periodi pre crisi, si era fermi al 34%), con un calo generalizzato in tutto il Paese. Male anche in matematica, dove il 44% dei ragazzi usciti a giugno dalla terza media non ha raggiunto le competenze minime (39% nel 2019, 40% nel 2018). Insomma, la Dad ha fallito. Occorre fare in modo che già dal prossimo anno scolastico gli studenti ritornino sui banchi.
Vaccini: Figliuolo, priorità somministrazione a studenti
Ecco allora che il commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo ha posto ancora una volta in evidenza la necessità, in vista del ritorno a scuola, che Regioni e Province pongano «in essere le azioni necessarie a dare priorità alle somministrazioni nei confronti degli studenti di età uguale o superiore ai 12 anni». La linea è contenuta in una nuova lettera alle Regioni in cui riporta il verbale del Cts del 12 luglio. Figliuolo ha ribadito poi quanto già scritto il 25 giugno, rinnovando la necessità di perseguire «la massima copertura vaccinale del personale scolastico attraverso un coinvolgimento attivo» e chiedendo di avere entro il 20 agosto l’elenco di tutti coloro che non possono o non vogliono vaccinarsi.
Costa, se prof non vaccinati entro 20 agosto valutare obbligo
«Auspichiamo – si legge in una nota del sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – che entro il 20 agosto» tutto il personale scolastico, docente e non docente «risponda in maniera convinta all’invito a vaccinarsi, comprendendo il valore civico di questo gesto. Qualora, però, a quella data il problema dovesse persistere, credo opportuno valutare l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per questa categoria»..
Il disegno di legge Ronzulli
Un disegno di legge per spingere il Governo ad avviare un iter veloce sull’obbligo delle vaccinazioni ai prof, così come successo per i sanitari è stato presentato dalla presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Licia Ronzulli. In base alla proposta, chi non avrà completato il ciclo vaccinale, «non potrà essere adibito a mansioni che comportino il rischio di diffusione del contagio». L’Ufficio scolastico regionale, in coordinamento con le Aziende sanitarie territorialmente competenti, dovrà «definire un calendario vaccinale per il personale dipendente che non ha ancora provveduto autonomamente alla prenotazione della somministrazione». In caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale, «l’Ufficio scolastico regionale sospende dall’impiego il personale docente e non docente che non può essere adibito a mansioni diverse. In tal caso non è dovuta, per il periodo di sospensione dall’impiego, alcuna retribuzione, né altro compenso o emolumento comunque denominato». La proposta registrerebbe nel Governo il favore del Pd e di Forza Italia, ma non della Lega, contraria. Più prudenti gli esponenti del Movimento Cinque Stelle, per i quali l’immunizzazione dei docenti è importante ma dalla forza politica non si è ufficialmente sbilanciata a favore dell’obbligo.
Tratto da IlSole24ore.it